venerdì 14 febbraio 2014

Vivere a Sofia

Per iniziare questo post occorre un breve cenno sul meccanismo di finanziamento delle start-up. Tutto comincia con un'idea, poi un team e possibilmente un prototipo (o Mvp, croce e delizia degli sviluppatori). A questo punto si parte alla ricerca dei soldi, perché per fare la start-up ci vogliono i soldi; se i soldi ce li avete già forse la strada della start-up (come viene comunemente intesa) non fa per voi. Ci sono diversi modi per cercare / ottenere soldi (si, anche vendere organi o prostituirsi), ma soprattutto se il team ė risicato e senza grosse esperienza in materia imprenditoriale, ci si affida ai cosiddetti incubatori o acceleratori che fondamentalmente ti danno un primo finanziamento, un ufficio e ti mettono a disposizione tutta una serie di strumenti, che comprendono assistenza legale e commerciale, workshop su come trovare altri soldi, acquisire clienti e presentare il prodotto. Tutto questo in cambio di una percentuale della società (generalmente inferiore al 10%).
Ovviamente c'è il rovescio della medaglia. Il nostro incubatore ha ricevuto diversi milioni di euro dalla comunità europea con lo scopo di creare una scena tecnologica laddove lo sviluppo economico deve passare per le start-up, nel nostro caso la Bulgaria. Ogni team che accede a questo incubatore ha l'obbligo di restare a Sofia per i primi 3 mesi del programma, alimentando ulteriormente l'economia locale con l'affitto, il vitto quotidiano e i costi amministrativi e di ufficio che in parte ritornano all'incubatore stesso. Inoltre la società viene costituita in Bulgaria per cui le tasse rimangono in Bulgaria.
Per accedere a questi incubatori occorre fare domanda con la descrizione del prodotto, il business model e il team; superata la prima fase si viene convocati per una presentazione dal vivo del prodotto (detto pitch). Superata la seconda selezione si entra a far parte della rosa di start-up per quel trimestre (il batch). Ed é quello che é successo a noi.
Potrei dire che abbiamo scelto Sofia per il costo della vita e per il fascino dei Balcani, ma la realtà é che sono stati i primi a chiamarci e quindi siamo partiti.
Fatta la dovuta premessa passiamo a Sofia.
Inutile negarlo, essere italiano significa conoscere per lo più quello che ci hanno raccontato i tiggì quando internet era ancora ad uso e consumo del pentagono. Ed é per questo che avevo una marea di pregiudizi sui Balcani e che non avevo in lista nemmeno una visita in questa penisola. Quando ci chiamarono da Sofia ne fui sorpreso e rammaricato. Lasciare Berlino per un posto di cui avevo sentito parlare per sommi capi e non positivamente non mi faceva morire dalla voglia. Inoltre il periodo non proprio lunghissimo (3 mesi) non mi permetteva di sub-affittare facilmente casa a Berlino e non ero disposto a svuotarla per poi riempirla nuovamente al mio ritorno dopo soli 90 giorni. Ho provato a rifilarla a qualche conoscente ma alla fine non se ne e’ fatto nulla. Quindi mi sono trovato a sborsare soldi per una casa che e’ rimasta vuota per tutto il periodo in cui siamo stati a Sofia. 
Inoltre anche la paura di rovinare un rapporto, quello col mio socio, per la convivenza forzata 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con il lavoro di mezzo e la mia scarsa voglia di condividere ancora una volta i miei spazi con un’altra persona (chi vive da solo sa di cosa parlo). E poi la solita paura dell’ignoto: quella che era un’idea ora diventava a tutti gli effetti una compagnia, con dei soci di cui non sapevamo nulla e con delle sfide che non sapevo se fossi stato in grado di superare. Ma alla fine ho preso quell’aereo e sono arrivato a Sofia, e alla fine avere il volo diretto da Berlino ha significato comunque stare a meno di 3 ore di viaggio dalla Germania, per cui in cuor mio sapevo che potevo scappare senza troppo preavviso.
Quando andammo a Sofia per la prima volta per partecipare alla selezione, prendemmo un taxi dall’aeroporto che nella sua fase migliore tentò il decollo in curva, e quando arrivammo in hotel ricordo che dissi a mente un rosario.
Quando invece traslocammo fummo accolti in aeroporto dal ragazzo che ci affittò la prima casa, il quale ci portò fin dentro l’appartamento e fu davvero gentile e disponibile per tutto il viaggio. 
Il discorso “appartamento” merita un approfondimento. Una cosa che l’incubatore ci aveva assicurato di fare era fornirci tutta l’assistenza necessaria sia per la compagnia che andavamo a formare sia per il nostro trasferimento a Sofia. E così ovviamente non e´stato. La morale é che alla fine ci siamo dovuti arrangiare da soli alla ricerca di un appartamento, e ci siamo rivolti al buon air b’n’b. Purtroppo non abbiamo trovato un appartamento per tutta la durata del programma, ma abbiamo dovuto spezzare in due appartamenti il nostro soggiorno. Il primo era un po’ periferico, ma nel complesso ben arredato e provvisto di tutto. Unico svantaggio: camera doppia. Ora voi immaginate due persone che si conoscono da un po’ per vie traverse, che decidono di fondare un’azienda insieme, di lavorare insieme, di vivere insieme per 3 mesi, e che si trovano anche a dover dormire insieme! Va bene tutto, ma insomma… almeno i sogni volevo tenermeli per me senza dover pensare al rischio che parlando avrei potuto insultare pesantemente il mio amico/coinquilino/socio. Fortunatamente la pseudo tragedia é durata due settimane, poi ci siamo trasferiti nel nostro appartamento extra lusso in centro Sofia e provvisto di due camere matrimoniali! I costi di questi appartamenti erano e sono davvero abbordabili, diciamo impensabili per l’Italia o la Germania. E a questo punto entriamo nel vero ed unico motivo per cui vale la pena fare impresa nei Balcani: il costo della vita.
In Bulgaria il cambio leva-euro viene ufficiosamente mantenuto 2 a 1, il che si traduce in prezzi generalmente inferiori del 50% rispetto all’euro zona. E questo fa la differenza in ogni cosa: mangiare fuori costa sempre meno di 10 euro (e parlo di ottimi ristoranti, vedi capitolo 5 chili in più in 3 mesi che ho portato a casa come souvenir), le case sono davvero abbordabili e in genere anche concerti/spettacoli sono molto economici. Per un’azienda i vantaggi sono molteplici: lo stipendio medio in Bulgaria e’ di 600 euro circa, il che si traduce in un risparmio davvero notevole sulla manodopera (e non a caso aziende quali vmware e soundcloud hanno spostato lo sviluppo qui), gli uffici così come i commercialisti e gli avvocati non sono costosi, e soprattutto le tasse sui redditi sono flat al 10% e non aggiungo altro.
Partendo dal presupposto che io sono meridionale, a Sofia ho potuto riassaporare diverse cose del sud Italia che mai e poi mai mi sarei aspettato così piacevoli.
In primis il clima… il sole la fa da padrone. Pur non essendoci il mare, Sofia e’ dominata dalla montagna (Vitosha) che la sovrasta e la ripara da molte perturbazioni, facendo si che il clima rimanga sereno. E il sole si riflette nella gente. Vedere la via principale piena di ragazzi, famiglie, bambini che prendono un gelato o qualcosa da bere in uno dei numerosi bar, che hanno sempre tavoli e sedie all’esterno, mi ha fatto ricordare il lungomare della mia città in estate. Banalmente, ma per chi vive in Germania non e’ così scontato, la gente sorride ed e’ gentile.
In secondo luogo, forse di riflesso al sole, le persone sono rilassate. A volte troppo, ma comunque rilassate. Andando a lavoro la mattina sembrava quasi di essere in processione, altro che la mandria di bufali imbizzarriti a cui sono abituato di solito. Mangiare era una cosa che prendeva il suo tempo, quello di cui c’era bisogno. E poi alle 18 tutti a casa. Perché fare oggi quello che puoi fare domani? Ovviamente poi c’e’ il rovescio della medaglia che a volte rendeva esasperanti certe attese (vedi banca), ma in generale ho apprezzato questa pausa nel caos quotidiano che mi attanaglia da troppo tempo.
E poi certi odori, il che potrà far sorridere… ma sapete da quanto tempo non sentivo l’odore di pane appena sfornato? I forni a Sofia erano semplicemente il paese delle meraviglie e rimpiango ogni giorno di non aver provato tutto quello che offrivano. In generale il cibo mi ha dato moltissime soddisfazioni, dal pesce alla carne, dalle insalate ai dolci.
La città, pur avendo 1 milione e 700 mila abitanti, e’ vivibilissima. Il centro e’ piccolo, completamente girabile a piedi e per il resto c’e’ un fitta rete di taxi (che per quanto detto prima costano pochissimo), di tram e bus (che lasciano alquanto a desiderare) e due nuove fiammanti linee metropolitane (che funzionano egregiamente). 
E’ una città storica, dalla duplice anima visibile ad occhio nudo nei tanti monumenti. La storia romanica riaffiora ogni giorno di più, poiché risiede sotto la città e i molti lavori in atto fanno si che avvengano ritrovamenti ad ogni scavo. La storia sovietica invece e’ molto più fruibile essendo parte delle strade e degli edifici che compongono Sofia. In rapporto alla grandezza della città di cose da vedere ce ne sono, e certe visite aiutano a capire meglio lo spirito e la storia della capitale bulgara, per esempio una delle piazze principali che ospita una moschea, una sinagoga ed una chiesa ortodossa.
Non mancano i divertimenti e i grossi (e nuovi) centri commerciali. Oltre che una nuova area fiera e un palazzetto per eventi (dove noi abbiamo assistito al Cirque du Soleil).
Dal mio punto di vista, e’ evidente che stanno arrivando molti soldi dall’europa, e il costo della manodopera sta facendo si che molte aziende informatiche demandino lo sviluppo da queste parti, il che sta portando ad un certo sviluppo tecnologico (basti vedere il wifi gratuito ovunque). L’aeroporto e’ enorme e probabilmente sottoutilizzato al momento, ma molte compagnie ora volano da qui, compresa la super economica wizzair.
Insomma, il benessere e’ in aumento e l’ecosistema per imprese che stanno creando (dal niente) e’ notevole, tant’è che ho la sensazione che se la vecchia europa continua a stagnare, i Balcani invece sono pronti ad una bella impennata (silenziosa). Inutile negare che c’e’ ancora molta poverta’, basta uscire un po’ dal centro, ma spero che le cose in atto riducano anche questa forbice.
Sull’esperienza nell’acceleratore ne parlerò in un post apposito, ma in definitiva posso dire che la vita a Sofia e’ stata davvero interessante, abbiamo conosciuto gente davvero speciale, e sono grato a questa citta’ per aver ampliato i miei orizzonti verso una parte di mondo che prima di allora non mi incuriosiva.

Spero di rivederti presto cara Sofia.