martedì 30 dicembre 2014

Ciao 2014, aspettando con ansia sto' 2015

Siamo alla fine del 2014 e ho davvero bisogno di riordinare le idee accumulate nei 12 mesi passati, e scriverne mi aiuta molto.
Generalmente divido la mia vita in bene e male, ma questa volta voglio pensare l’anno passato ordinato in due categorie: ho fatto e avrei voluto fare.
Partiamo dall’ “avrei voluto fare” col dire che se può suonare come un elenco di rimpianti, in realtá vuole essere un monito ad imparare dalle opportunità sprecate.
Avrei voluto che la mia startup fosse diventata il mio futuro, e soprattutto che fosse stata più simile a me, a come vedo il mio lavoro. Cosi non é stato, e ho la mia buona dose di colpe. Sarei dovuto essere più risoluto e fermo su alcune decisioni. 
Quando ho cercato un nuovo lavoro, avrei voluto seriamente cercarlo fuori Berlino; sapevo che ormai non é più la cittá in cui vedo un futuro lavorativo serio e duraturo. Purtroppo ho visto sfumare una bella opportunità a Stoccarda e anche in questo caso ho la mia buona dose di colpe; in quel momento ho accettato l’alternativa che mi si é parata davanti, a Berlino, che portava con se tutti i difetti di questa città.
Avrei voluto fare di più per la mia salute, il tempo passa e non campo più di rendita da diversi anni ormai. E così uno sfogo trascurato é diventato dermatite; quel chilo in più che “tanto col caldo vado a nuotare e va via” ormai é sedimentato sul mio girovita; per non parlare della palestra, che frequento davvero poco. La mia filosofia é che per impormi di fare una cosa devo pagarla cara, così laddove non arriva il mio senso di colpa (ormai assuefatto a queste situazioni) arriverà il mio estratto conto; motivo per cui mi sono iscritto ad una palestra carissima con tutti i corsi del mondo inclusi, ma neanche questo ha sortito gli effetti sperati.
Avrei voluto fare di più per il mio “tedesco” inteso come lingua. L’orecchio ormai é abbastanza buono, nel senso che capisco quello che mi si dice, ma la bocca é poco allenata e infatti lo parlo pochissimo. Per il principio di cui sopra, ho speso soldi considerandoli un investimento per l’apprendimento della lingua, ma anche in questo caso, ne una tv nuova, ne la scuola semestrale hanno sortito alcun miracolo.
Infine, avrei voluto provare meno sensi di colpa verso persone che nei miei confronti non ne provano; sentirmi meno vincolato a rapporti che avrei dovuto lasciare andare giá da qualche anno e pulire la mia rubrica da contatti con cui la comunicazione é limitata ai “mi piace” su Facebook.
Nella categoria “ho fatto” partirei coi viaggi, unica vera ragione di vita ultimamente. I miei mesi sono scanditi dall’attesa per il prossimo viaggio e dalla loro organizzazione (forse sin troppo minuziosa). Quello che mi trattiene seduto alla sedia dell’ufficio é soltanto il pensiero che tra poche settimane sarò lí, il luogo esatto non conta, basta essere altrove. E così sono contento per aver girato una buona fetta di mondo, spendendo gran parte dei miei risparmi, ma essendone estremamente felice.
Ho fatto quello che andava fatto per il mio sostentamento, ovvero lasciare andare la mia compagnia che non poteva decollare visti i mezzi a disposizione, e accettare quello che mi permetteva di vivere agevolmente. Sono sceso a mille compromessi per il mio attuale lavoro, ma ne sono fiero. Questa volta la gastrite é stata abbondantemente scongiurata.
Ho dato un bel calcio nel sedere a quel blocco psicologico che faceva si che fossi generalmente restio a parlare inglese in pubblico, convinto del mio accento italico alquanto marcato. E se vi dicessi che c’é chi mi ha detto che lo trova persino simpatico?
Ho imparato a godermi Berlino per altri aspetti che poco hanno a che vedere con il Berghain; a non impormi la stessa routine ogni sabato sera. Da questo punto di vista ho già dato, e non vorrei tornare ai tempi in cui il sabato sera la terna aperitivo-cena-discoteca era un obbligo.
Ultimo ma non meno importante, qualcuno direbbe “in zona Cesarini”, durante l’ultimo mese ho fatto qualcosa per me, e per me soltanto: ho frequentato un corso di fotografia con un vero professionista. E mi é piaciuto un casino.
Direi che per il 2015 riparto da qui, da quello che mi piace e che voglio mi porti ad un futuro fatto di vere soddisfazioni, magari riprendendo anche una mia vecchia ma sempre presente passione: la musica.

E vi auguro di poter fare lo stesso.