lunedì 31 ottobre 2016

Quinto anniversario

Ed eccomi qua, col solito post anniversario. Unica vera costante di questo desolato blog.
Mi scuso per il ritardo, ma il 4 ottobre ero in Argentina, da qualche parte in Patagonia. Ma questa é un'altra storia.
L'anno passato é stato strano sotto molti punti di vista, e per questo devo dire che é volato senza che me ne accorgessi.
Il clima per iniziare: l'inverno é stato sin troppo mite, il che é incredibile per una città come Berlino la cui latitudine é prossima alla Siberia. Per cui l’attesa e l’apprezzamento per la primavera non é stata cosi trepidante come gli altri anni. Di contro l’estate ha fatto abbastanza schifo, il che é perfettamente nelle corde di Berlino.
Lavorativamente parlando, ho concluso il post-anniversario scorso dicendo che avevo appena accettato una nuova offerta da una compagnia blasonata e quotata in tutta la Germania, e ora in Europa (data la recente acquisizione da parte di un gruppo internazionale). Vorrei dire che sono tutte rose e fiori, ma conflitti interni e difficoltà organizzative, stanno portando una serie di problemi e un turn over di personale, che mi ricordano purtroppo un film già visto. Spero solo che questa incertezza passi con l’anno che verrà.
La vera soddisfazione dell’anno é la casa, che a fatica e con una certa perseveranza ho arredato e reso funzionale ai miei bisogni, e ne sono oggettivamente orgoglioso.
Dall’altra parte, quello che ha davvero rovinato l’anno passato, sono una serie di grane legali che sembrano non avere conclusione: in primis la famosa palestra di Madonna (la Hard Candy che ho menzionato sempre nel post dell’anno scorso) che é fallita chiudendo i centri da un giorno all’altro. Peccato che io avevo appena pagato 1000 euro per una sottoscrizione a vita (sì, avete letto bene, un abbonamento per tutta la vita a soli 1000 euro). E così adesso concorro coi creditori alla bancarotta della mia palestra. Nessun cenno dalla signora Ciccone per ora.
Altra grana é dovuta alla precedente casa che ho affittato per 4 anni. Non per vantarmi, ma quando affittai quell’appartamento non era propriamente un gioiello. Ho sistemato i mobili che chi c’era prima mi ha lasciato; messo le tende; sbiancato le pareti e soprattutto dato una profonda pulita visto che chi c’era prima aveva un gatto che perdeva più peli di me prima e durante l’alopecia. In tutto questo per 4 anni ho sempre pagato tutte le spese, non ho mai rotto i coglioni alla proprietaria, ne ai vicini di casa (seppur ad un certo punto mi hanno schiaffato un ristorante al piano terra, con cucina nelle cantine). Quando sono andato a Sofia per quasi 4 mesi, mi sono sognato di subaffittare il mio appartamento, perdendo una barca di soldi, ma con la paura che qualcuno lo rovinasse, causandomi più danni che benefici. Bene, quando ho lasciato l’appartamento a Novembre, mi é stata negata la possibilità di trovare qualcuno che mi subentrasse prima della scadenza effettiva del contratto (Gennaio 2016) e che comprasse tutti i mobili. Quindi mi sono dovuto prendere la briga di vendere tutti i mobili, verniciare casa e soprattutto pagare l’affitto a vuoto per 3 mesi. Quando ovviamente la cosa non era successa per me. E per concludere questa favolosa storia, ad oggi non ancora rivedo la mia caparra (ben 1800 euro) per motivi ignoti. Il termine massimo é sei mesi dalla fine del contratto, per cui ora l’agenzia é in piena illegalità, ma ovviamente la cosa non tange nessuno a parte me. Ovviamente sto procedendo anche in questo caso tramite il mio avvocato, ma temo che sarà una lunga e dispendiosa storia.
Per concludere, come ormai mi rendo conto guardando il mio non-blog, Berlino é entrata nella mia quotidianità come un paio di pantofole, non adatte alle grandi occasioni, ma comode come poche cose al mondo. Probabilmente anche Berlino si é adattata alla grande mole di immigrati, perché ormai ho la sensazione che manco ci si sforzi piú di parlare tedesco, ma bensì inglese.

Se non ci sentiamo prima, buone feste!

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