martedì 1 novembre 2011

Benvenuto


Salve caro lettore.
Non so perchè sei qui, non so se ci rimarrai, ma comunque grazie di esserci.
A questo punto dovrei presentarmi, ma preferirei che fossero queste pagine a tracciare il mio profilo. E allora presenterò questo blog.
Tutto nasce dal mio incontrollabile bisogno di esternare, di conversare, di interagire, di raccontare e di constatare... o semplicemente di lamentarmi.
Vivo in Germania da più di un mese e da qualche settimana ho iniziato una scuola di lingua teutonica, poichè non conosco una sola parola di tedesco. E qui arrivo al dunque: uno che ha bisogno di comunicare, non potendolo fare a voce (data la distanza linguistica) può solo farlo scrivendo. Ed ecco il perchè di questo blog.
Non mi prefiggo grossi obiettivi, vorrei solo raccontare la mia vita in questa nuova città e magari esprimere le mie considerazioni sulle novità a cui sto andando incontro.
A questo punto la domanda è: come sono arrivato qui?
Un po’ di informazioni: sono italiano, classe 1980, meridionale (ma non troppo) trasferitosi al nord per motivi universitari e restatoci poi per dodici anni. Questo faceva di me un trentunenne, con una laurea in tasca da diversi anni, un buon lavoro, la famiglia per lo più lontana e degli amici legati all’università.
Cosa mi ha portato a Berlino allora? Fondamentalmente una cosa: non mi riconoscevo più. Non metaforicamente, ma nel vero e onesto senso delle parole. La mattina mi svegliavo, andavo in bagno, passavo davanti allo specchio e mi chiedevo ‘chi sei tu?’.
Inutile filosofeggiare troppo sulla questione o come si arrivi a questo punto. La vita ti cambia. Potrei dare la colpa alla piccola città scelta per i miei studi, alla facoltà scelta, alle persone incontrate, al lavoro che svolgevo, ma non si può generalizzare, queste sono le spiegazioni che a volte mi davo; la verità è che a trent’anni non ci si può più riconoscere nel diciottenne che ha lasciato casa con una valigia di aspettative, speranze e sogni per cercare la propria strada. Io quella strada non l’ho ancora trovata ed è normale che in questi anni la vita mi ha cambiato, perchè la mia vita è cambiata.
L’università ha le sue difficoltà. Se sei in una nuova città con gente nuova, finisci con lo smussare parti del tuo carattere per farti accettare. 
Io invidio quelli che lontani dai genitori, si danno alla pazza gioia. Io l’ho fatto, ma pochissimo. L’università per me è stata stressante. Punto. 
La facoltà era quella che era, non proprio una passeggiata; non venivo certo da un liceo, per cui la formazione era quella che era; non sono esattamente una persona timida e riservata, e checchè se ne dica, questa cosa al nord non suscita immediatamente la simpatia di chi hai di fronte. Insomma, quando mi sono laureato per me è stato un grosso sospiro di sollievo! 
Il lavoro per fortuna è arrivato subito dopo, con un contratto a tempo indeterminato in una grossa società italiana che perseguiva le mie materie di studio.
Anche in ufficio tante difficoltà a farsi accettare e un lavoro che anno dopo anno è rimasto immobile, nel contenuto, nella carriera e nello stipendio. Fortunatamente non nei rapporti umani. Alla fine qualcuno è riuscito ad affezionarsi a me, e io a loro.
E poi gli amici, per lo più lontani e ognuno con la sua strada da seguire: chi si è sposato, chi ha avuto figli, chi è proiettato nella propria carriera, chi se ne è andato dall’Italia e vive la sua vita all’estero, e la sensazione che solo i rassegnati restano sempre al loro posto.
Ed io tra questi. Senza una carriera, con uno stipendio da operaio (sacrosanto mestiere ma che non richiede anni di faticoso studio), e soprattutto spettatore sempre più passivo delle vite degli altri che avanzano. 
Ad un certo punto ho reagito, ho cominciato a cercare un altro lavoro, un’altra città, nuove persone da conoscere, e la mia occasione è arrivata da Berlino. 
E ora sono qui.

2 commenti:

  1. Sono qui perché ho letto un post sulle vicissitudini burocratiche teutoniche. Credo che un giro per tutto il tuo blog lo farò. Magari posso contribuire anch'io!
    Grazie delle tue condivisioni
    Elle

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  2. Hey grazie! In questo periodo non sto pubblicando molto, ma ho scritto un bel po´... devo solo riordinare le idee.

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